Friedrich Frobel: il suo metodo ludico



Frobel nasce in Turingia alla fine del ‘700; sin dalla nascita egli è alla ricerca di una vocazione, finché quando incontra Gruner un discepolo di Pestalozzi decide d’impegnarsi nell’educazione, per cui nel 1816 fondò un istituto tedesco di educazione generale che sarà alla base delle sue opere "L'educazione dell’uomo"; dopo la pubblicazione di questa opera egli fa ritorno in Svizzera dove fonda altri istituti e svolge osservazioni sui bambini più piccoli e tutto ciò porta ad una rielaborazione della teoria del gioco che sfocerà nella strutturazione del giardino d’infanzia o di “kindergarten”. Questo nuovo modo di fare pedagogia ebbe molto successo e sarà seguito dall’attivismo pedagogico, dalle sorelle Agazzi e da Maria Montessori. Nel 1851 il governo prussiano proibisce lo sviluppo di questi giardini perché si ritiene che svolgano un’educazione atea e socialista, per cui questi giardini vengono proibiti in Prussia e Frobel profondamente addolorato per questa situazione morirà l’anno successivo. La pedagogia di Frobel si basa su una legge dominante che è la legge divina, e perciò l’educazione deve sviluppare tutto ciò che di divino è presente nell’uomo, avendo la consapevolezza che sia l’uomo che la natura, derivano da Dio e sono condizionati da Dio. Per tanto l’educazione  da un lato deve rispettare l’interiorità dell’uomo, dall’altro deve prestare attenzione a tutte quelle manifestazioni esteriore in cui si esprime. Il fondatore del kindergarten presta attenzione alle prime tre fasi dello sviluppo e cioè: 

  1. Il periodo del lattante che riguarda principalmente lo sviluppo corporeo. 
  2. Il periodo dell’infanzia che riguarda lo sviluppo del linguaggio. 
  3. Il periodo della fanciullezza in cui predomina l’istruzione. Frobel sostiene che sia l’educazione che l’istruzione  devono lasciar fare e non prescrivere (comandare) e l’educatore deve fare e solo da mediatore fra l’allievo e la natura e il vero educatore è colui che non comanda l’allievo ma aiuta il bambino a scoprire la propria legge interiore e a sottomettersi.

La prima figura di educatore secondo Frobel deve essere rintracciata nella famiglia e soprattutto la madre svolge un ruolo fondamentale non solo nel allevamento del lattante ma soprattutto come educatrice che si impone “attraverso la mimica facciale” (sguardi con la madre). La figura materna è il primo modello educativo caratterizzato da chiarezza, carezza, gioia, affetto; questa figura materna sarà continuata nella scuola dalla maestra la quale a sua volta deve essere disponibile e avere un’attenzione particolare per i discepoli e soprattutto dove conoscere la psicologia dell’alunno attraverso un esame introspettivo. Quindi se il primo ambiente educativo è la famiglia per continuità la stessa formazione deve essere effettuata nella scuola dalla maestra. Il kindergarten è una scuola giardino in cui l’infanzia paragonata a una pianta, può crescere liberamente, accudita da maestre-giardiniere; si tratta di un ambiente educativo che riproduce la serenità degli spazi domestici con un arredo semplice su misura. Il giardino vero e proprio è diviso in due parti: uno per il lavoro comune e l’altro per i giochi individuali per cui nella prima parte sviluppano il senso della socializzazione e nell’altra parte elaborano e sviluppano il sentimento della creatività. In questo giardino il bambino trascorrerà la propria infanzia sotto la sorveglianza della maestra che avrà il compito solo di stimolarlo e di guidarlo senza però dire cosa dovrà fare o meno. Il metodo Frobel sostanzialmente è ludico (gioco) proprio perché il gioco rivela le tendenze di ogni bambino e così il gioco che per il bambino non rappresenta un divertimento ma un lavoro, diventa la strada maestra dell’infanzia in cui si manifestano attività motorie, si sviluppa il linguaggio, il disegno e l’attività logico matematico. La parte importante del metodo frobeliano è costituita dalla pedagogia dei doni che consistono in una serie di giochi che vengono presentati al bambino a secondo della sua psiche.

  • Il primo dono sarà la palla che rappresenta l’infinito e per mezzo di essa il bambino esercita la mano, il braccio e l’occhio;  
  • Il secondo dono è costituito dalla sfera, dal cubo e dal cilindro; attraverso in essi il bambino impara a riconoscere i contrasti.  
  • Il terzo dono è formata da un cubo suddiviso in otto cubetti e serve essenzialmente a sviluppare l’attività logico razionale, che continua nei successivi cubi divisi in otto mattoncini e poi in 27 cubetti.

I doni così rappresentano una progressione nella conoscenza del reale  per cui dell’umanità e della semplicità si passa alla molteplicità e complessità. Questa pedagogia elaborata da Frobel costituisce un fondamentale punto di riferimento per le attività delle sorelle Agazzi e di Maria Montessori.


Regole per un eye-liner perfetto





Può correggere la forma degli occhi e rende lo sguardo intenso e luminoso. Era d’obbligo per il trucco degli anni sessanta e si ripropone ancora oggi, ma con qualche novità. Il colore: non più solo nero, ma anche blu, viola, grigio, verde e tanti altri da scegliere secondo le proprie esigenze personali. La riga nera, infatti, non dona a tutte. Se gli occhi sono infossati, per esempio, li approfondisce ancora di più; se le palpebre sono pesanti, le fa sembrare più cascanti. Meglio dunque in questi casi una tonalità meno decisa come il marrone o, se gli occhi sono chiari, una simile al loro colore.

L’applicatore: se con il classico pennellino vi sentite maldestre, perché in effetti richiede una certa abilità ed esperienza, provate  eye-liner a pennarello che sono più facili da usare.

Il disegno: il trucco deve evidenziare gli occhi quindi, nel tracciare la linea, tenete conto della loro forma.

Occhi troppo vicini: fate partire la riga di eye-liner dalla metà della palpebra e, andando verso l’esterno, tracciatela di qualche millimetro più lunga rispetto all’occhio. Nella parte interna della palpebra verso il naso sfumate un ombretto color avorio.

Occhi sporgenti: applicare un ombretto scuro opaco sulla palpebra superiore e inferiore dell’occhio. 

Occhi piccoli: per ingrandire tracciate sia sopra che sotto una riga nera sottilissima, leggermente scostata dell’attaccatura delle ciglia.
 
Occhi con angoli esterni all’ingiù: per correggere la forma , tracciare una riga che dalla metà della palpebra superiore si discosti gradualmente dal contorno naturale. Poi riempite il vuoto fra la linea naturale e quella nera con una matita beige.

Il trucco secondo l’età

Quando non si è più molto giovani, il nero o altri colori molto decisi possono appesantire lo sguardo. Per delineare sono quindi meglio le tonalità del marrone bronzo e del grigio argento.
Se le palpebre sono raggrinzite il tratto di eye-liner può risultare irregolare. Preferite allora le matita che consentono comunque di segnare una linea sottile e precisa. In ogni caso tracciate solo o il contorno superiore o quello inferiore, mai entrambi perché farebbe sembrare più piccoli gli occhi. Per lo stesso motivo, non segnate l’interno dell’occhio con una matita scura.

Per evitare imperfezioni nell’applicare l’eye-liner, è bene agire con calma, appoggiatevi con il gomito su un ripiano e, con il viso vicino a uno specchio (possibilmente ingranditore) e in un ambiente ben illuminato. Tenete la palpebra leggermente socchiusa, premendo con il polpastrello dell’indice sulla zona esterna dell’arcata sopraciliare, e tracciare la riga “tirando” verso la tempia.



Unghie forti e sane dalla cuticola



La pelle alla base delle unghie è un’insostituibile difesa per la loro salute. Tutt’altro che semplici pellicine, le cuticole sono importantissime per la salute delle unghie. Infatti, ricoprendone la radice, che si trova soltanto pochi millimetri più sotto, ne protengono le cellule che le fanno crescere. Malgrado questo, le cuticole sono una delle parti della mano più maltrattate. Spesso vengono tagliate, privando così l’unghia dell’unica difesa contro germi o traumi che possono danneggiarne la crescita, oppure sollevare con oggetti appuntiti che possono ferirle e provocare poi irritazioni. Per una corretta cura delle mani, invece, le cuticole vanno semplicemente ammorbidite con un po’ di vasellina. Se tendono a rimanere attaccate all’unghia, delicatamente spingetele indietro (ma non sollevatele) usando un bastoncino apposito di legno d’arancio con la punta avvolta in un po’ di cotone idrofilo. Eseguendo la minicure regolarmente una volta alla settimana si eviteranno anche le fastidiose pellicine che si formano quando la cuticola, rimanendo attaccata all’unghia, ne segue la crescita finché si rompe producendo quelle piccole lacerazioni che sono chiamate pepite.  
  
Quando dovete eseguire la manicure, applicate prima di tutto una crema nutriente sulle cuticole e sui lati dell’unghia. Poi immergete la punta delle dita nell’acqua tiepida saponata per non più di 5 minuti, quindi asciugate e scalzate le cuticole con il bastoncino d’arancio.

 

La forma ideale delle sopracciglia



Se correttamente sfoltite e modellate abbelliscono il volto e danno più intensità allo sguardo.
Cornice naturale degli occhi, le sopracciglia sono importantissime per la fisionomia del volto. Perciò prima di modellare la forma studiate attentamente i vostri lineamenti. Se gli occhi sono infossati sfoltite leggermente verso la palpebra per non appesantire troppo lo sguardo. Se i lineamenti sono piuttosto marcati (per esempio, naso lungo, labbra molto carnose), mantenetele più spesse per rispettare un certo equilibrio con il resto del vostro viso. 

Per stabilire la loro lunghezza ideale seguite questa regola: il sopracciglio deve iniziare dal punto in perfetta verticale sopra l’angolo interno dell’occhio e terminare lungo la linea immaginaria che, partendo dalla base della narice al di sopra dell’angolo esterno dell’occhio. Questa norma però non è assoluta. Infatti, se avete gli occhi molto vicini, per farli apparire più scostati dovrete togliere qualche pelo in più sopra al naso. Oppure, se i vostri occhi sono troppo distanti per “riavvicinarli” basterà tenere le sopracciglia più lunghe verso l’apice del naso. 

Prima di procedere all’epilazione (non tutte lo sanno ma questo termine indica strappare i peli alla radice mentre depilazione è comunemente usato nel significato di tagliare) pulite bene la pelle con il latte e tonico, e pettinate accuratamente le sopracciglia verso l’alto con l’apposito spazzolino o con uno da denti. Quindi con l’indice della mano libera tenete la cute ben tirata e strappate i peli secondo la direzione della loro crescita. Per una epilazione perfetta usate la pinzetta a punte oblique e afferrate i peli uno alla volta. 


Sopracciglia disegnate con la matita
La matita per le sopracciglia è molto importante, serve a delineare l’arco sopraccigliare, dando risalto all’espressione. La tonalità sarà in relazione al colore dei capelli. Chi ha i capelli neri deve sceglierla castano scuro. Chi li ha castani, castano, chi biondi, castano chiaro. Coloro che hanno i capelli rossi devono usare una matita castano rossiccio, mentre chi ha i capelli bianchi una matita grigio mielato. Chi, infine, li ha grigi, una tonalità castano grigio. Ricordate che la mina della matita deve essere mediamente dura e sempre ben appuntita. Infine sfumate con un ombretto dello stesso colore.








Il trucco per farle sembrare più folte
Per “riempire” le sopracciglia troppo sottile oggi si può ricorrere alla chirurgia estetica. Infatti con una tecnica simile al tatuaggio si possono ridisegnare definitivamente i peli con uno strumento la cui punta sottilissima effettua delle rapide punture che lasciano nella pelle un inchiostro speciale e indelebile, composto da pigmenti sterilizzati nei diversi colori delle sopracciglia naturali.