L’educazione ebraica

La religiosità degli Ebrei produce un sistema educativo originale, gli Ebrei a causa della loro tradizione di pastorizie nomade e delle vicende storiche entrano in contatto con numerosissimi popoli dell’aria mediterranea. Nel 70 a. C. si dividono e si disperdono a oriente e occidente e vengono privati di una propria patria, finché non viene fondato lo stato di Israele. Quello che consente alla cultura ebraica di mantenere una propria identità e il proprio carattere religioso che si fonte sul rapporto con un unico Dio ed un unico testo sacro cioè la Bibbia, gli Ebrei chiamavano i primi cinque libri dell’antico testamento Torah che significa insegnamento, la concezione educativa ebraica è quella che si pratica durante il corso della vita tenendo conto dell’insegnamento di Dio all’uomo attraverso la predicazione dei principi contenuti nella Torah.

Gli Ebrei sono stati in grado di realizzare una cultura capace di risolvere problemi nuovi e realizzando una scuola organizzata sconosciuta alle precedenti civiltà ed hanno dato importanza alle famiglie e alle scuole, entrambe aventi come fine ultimo la religiosità senza certamente ridurre l’attività di formazione alla sola educazione religiose. Nella formazione predicata degli Ebrei veniva attribuito un ruolo fondamentale alle famiglie la quale dava la preparazione di base per l’insegnamento nella società; il processo formativo ebraico presupponeva la conoscenza dello scrittore almeno da parte del capo famiglia e quindi al principale responsabile del compito educativo era il padre e i metodi pedagogici praticata in quel periodo erano sostanzialmente severi.

Le classi culturali erano tre:
  • Profeti
  • Sacerdoti
  • Sapienti

I profeti sono i primi educatori pubblici del popolo ebraico e sono chiamati direttamente da Dio o comprimere la sua volontà con una predicazione che si basa sul richiamo ai valori morali, i sacerdoti sono i custodi della Torah ed importantissimo il loro insegnamento nel tempio ai fedeli e ai pellegrini, e ad assisterli in questo compito ci sono gli scribi, i sapienti invece sono meno interessati alla predicazione e devono essere considerati i primi maestri all’interno dell’organizzazione scolastica. Un tratto caratterizzante, la storia di Israele è la prevalenza dell’istruzione di base, mentre qualche e forma d’istruzione superiore viene fornita a domicilio dagli scribi.

Con l’inizio del periodo talmudico che coincide con la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte dei Romani (70 d. C.) si intensificò l’istruzione pubblica, considerata necessaria per mantenere vivo lo spirito della Torah. Nell’epoca talmudico viene attribuito un ruolo nuovo alle scuole e gli edifici scolastici vengono poste nelle zone periferiche, lontano dalla confusione, per consentire la riflessione sui testi. La dittatura è il metodo utilizzati sono abbastanza rigorosi: un maestro non può avere più di 25 alunni e deve adottare una didattica chiara, deve essere attento alle psicologie degli alunni, poiché il compito da maestro non è solo quello di istruire ma soprattutto quello di educare e di fare partecipare attivamente e in modo critico gli allievi. La preparazione del maestro avviene presso l’Accademia Rabbinica dove egli studia fino all’età di 40 anni, l’Accademia Rabbinica e anche il luogo dove viene esaminata e discussa la Torah e vengono ampliate le conoscenze della storia, della matematica, dell’astronomia e della medicina.       

 

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