La prima educazione ellenica: Sparta

La città stato (dipendente) di Sparta, intorno al VI secolo a.C. sviluppa un modello di vita a carattere principalmente militaresco in cui un aspetto fondamentale è quello del controllo e della sorveglianza dei popoli sottomessi. Le conoscenze che abbiamo sulla sua storia e sul suo ideale educativo ci sono state tramandate soprattutto da Aristotele, da Senofonte e da Plutarco. Nell’educazione spartana riveste un ruolo importante il concetto Aretè  =  valore oppure virtù.

Sparta vuole educare i suoi cittadini ad amare lo stato sopra ogni altra cosa e a difenderlo coraggiosamente con le armi: per fare tutto ciò è necessario la buona salute fisica, in mancanza della quale sembra che i neonati venissero abbandonati sul monte Taigeto. Superato questo primissimo esame il fanciullo spartano per i primi sette anni viene lasciato all’educazione famigliare per poi essere arruolato in compagnia di tipo militare; in questo modo egli impara a vivere in società e comincia a sviluppare anche l’educazione morale, in particolare vengono recitati dei versi di poeti spartani proprio per stimolare i giovani a cambiare cose egregie. La Xenofobia è la violenza verso i nemici interni facendo parte del sistema educativo spartano.

Alle ragazze viene impartita una formazione fisica che le prepari alla maternità, le donne a Sparta dovranno essere madri patriottiche e tra l’educazione famigliare e quella pubblica dovrà esistere continuità. Comunque questo modello educativo anche se destò interesse e ammirazione non divenne mai dominante nel mondo greco al contrario dell’educazione ateniese. Nella pedagogia spartana quindi si tendeva a realizzare l’Aretè del guerriere cioè si faceva in modo da formare gli individui vigorosi e forti per combattere e quindi oltre alla robustezza fisica e all’importanza della attività motoria mirata al mantenimento corporeo, si dava risalto anche alla sopportazione del freddo, del caldo, alla fugacità del mangiare e alla essenzialità delle cose, proprio come si fa quando si combatte.


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