L’estremo oriente: India e Cina

Quello che caratterizza l’India è un organizzazione basata su un sistema di caste chiuse, che da origine ad una società inabile. La fonte primaria dei valori è costituita dalla letteratura dei Veda, che sono dei testi sacri ricchi di riflessioni ed esperienze utili per la vita, intanto dal VI secolo a.C. in poi si diffonde la predicazione di Buddha, il quale fa riferimento al concetto di autoeducazione interiore che si fonte su un profondo significato morale.
Invece in Cina è presente una vera è propria attività scolastica, formate da un percorso rigoroso con riflessioni educative. In questa società si pratica il Tao che è una vera e propria religione che predica il ritorno allo stato di natura. Occorre ricordare che la Cina di questo periodo è dilaniata da guerre e dispute filosofiche e i filosofi cinesi discutono sul ruolo da attribuire all’uomo nello stato e sul raccolto tra l’educazione e le leggi. Sostanzialmente si sviluppano tre posizioni:
  • Legisti
  • Confuciani
  • Taoiste
Secondo i legisti non c’è rimedio alla malvagità umana ed è necessario uno stato forte che riesca a dominare questa malvagità, i confuciani sostengono che l’educazione può migliorare l’uomo e renderlo buono, infine secondo i taoiste l’uomo è quello che è, la cultura non può migliorarlo ma solo corromperlo. Confucio sostiene che sia necessario uno stato educatore che fondi sugli esempi morali dei governanti. 

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