Manovre semplici, rapide,
ma molto efficaci, ispirate alle antiche tecniche dolci orientali, dal
massaggio thailandese alla riflessologia cinese, per prevenire e combattere
molti disturbi. Ma anche per sentirsi e diventare più belle e conquistare una
linea più tonica e snella. Dedicare all’automassaggio anche solo pochi minuti nell’arco della giornata è
un’occasione per ritagliarsi uno spazio in cui ascoltare il proprio corpo,
conoscerlo meglio e riservargli qualche attenzione in più. Gli effetti sul
benessere psicofisico sono assicurati, perché l’esercitazione corretta di
semplici manovre aiuta a risolvere disturbi di vario tipo e ne previene
l’insorgenza, regalando salute, buonumore e anche benefici estetici.
Un mix di discipline
diverse
L’automassaggio è una
cura naturale con pochissimi effetti collaterali che offre il vantaggio di
poter essere da soli, in qualsiasi momento, senza ricorrere all’aiuto di
specialisti. Esistono infatti delle tecniche molto semplici, che derivano da
antiche forme terapeutiche orientali e che sono praticabili da chiunque.
Le manovre di massaggio
mescolano spunti tratti da numerose discipline cinesi, giapponesi, tibetane,
thailandesi e indiane, accomodate da un
solo obiettivo: riequilibrare le energie nell’organismo. Il principio su
cui si fondano tutti questi metodi terapeutici è infatti unico: nel corpo umano
scorre un flusso di energia (i cinesi lo chiamano Qi, i giapponesi Ki, gli
indiani Prana), che si muove lungo una rete di canali detti meridiani. Ogni
zona corporea è irrorata dall’energia e il buon funzionamento dei vari organi
dipende dal suo corretto fluire. Quando si verificano degli squilibri o delle
interruzioni nel flusso energetico, si creano i presupposti per la malattia,
perché gli organi si indeboliscono, ed è bene intervenire per ripristinare
l’armonia.
Manualità e gesti per
ogni esigenza
L’automassaggio si basa
manipolazioni ed esercizi efficaci per contrastare alcuni disturbi e fastidi
molto diffusi fra le donne, come la pesantezza alle gambe e l’irregolarità
intestinale. Alcuni hanno anche una valenza estetica come quelli pesanti per
affinare l’addome. Non sempre è possibile
indicare la tecnica orientale da cui derivano, perché nascono spesso dalla
fusione di spunti tratti da più discipline.
Come agiscono le diverse
tecniche
Le discipline orientali
utilizzate nell’automassaggio contrastano gli squilibri energetici in modo
diversi. Tutte, però, stimolano i meridiani o alcuni loro punti specifici, che
funzionano come “interruttori” del flusso energetico, ed eliminano così blocchi
e intasamenti.
- Lo shiatsu giapponese risveglia l’energia rallenta ed elimina quella in eccesso, servendosi di pressioni manuali su particolari zone del corpo.
- Il Tui Na (e la sua evoluzione, chiamata Do In) è un micro massaggio di origine cinese, che mira a riequilibrare nell’organismo le forze contrapposte Yin e Yang agevolando il flusso energetico.
- La riflessologia zonale è una forma terapeutica manuale nata in Cina, che si basa sul principio secondo cui tutti gli organi sono collegati energeticamente a precisi punti situati nelle mani e nei piedi. Stimolando questi punti “riflessi”, si agisce indirettamente sulla funzionalità degli organi.
- Il Qi Gong è una ginnastica dolce di origine cinese, che migliora il flusso del “Qi” nell’organismo.
- Il massaggio thailandese stimola le linee energetiche del corpo con pressioni di vario tipo e di allungamenti passivi.
- Lo yoga thailandese è una forma di movimento che riattiva i canali energetici.
- Lo yoga è una disciplina indiana che favorisce la corretta circolazione del “Prana” nei meridiani corporei utilizzando particolari posizioni di allungamento, dette asana.
La giusta intensità
- È necessario cercare di mantenere rilassata la zona da trattare.
- Le pressioni si eseguono per lo più con la punta delle polpastrelli e con le nocche. La pressione esercitata deve essere modulata secondo le proprie esigenze. È importante però evitare pressioni troppo leggere, che non danno beneficio, e pressioni troppo forti e dolorose, che potrebbero provocare infiammazione alla zona trattata. L’idea è raggiungere un grado di intensità che comporti un dolore “piacevole” e sopportabile, gradualmente, aumentando a poco a poco la pressione.
- Il numero di ripetizioni delle pressioni su un singolo punto e la durata di ciascuna si possono calibrare in base alle proprie necessità. È bene comunque non superare il numero massimo di ripetizioni indicato.
Controindicazioni
- L’automassaggio non si deve praticare in caso di infiammazioni gravi, in presenza di ferite o verruche e neppure dopo interventi chirurgici recenti.
- È sconsigliato inoltre in caso di gravidanza e quando la persona soffre di disfunzioni cardiache o problemi di ipertensione.
- Infine, meglio non ricorrervi immediatamente dopo i pasti principali.
Ecco alcune manovre automassaggio e digitopressione:
- Disturbi circolatori alle gambe
- Tensione dolorose al collo
- Raffreddore
- Accumuli adiposi sull’addome
- Dolori mestruali
- Intestino pigro
- Viso stanco
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