Carlo Cattaneo approfondisce l’analisi della situazione
scolastica nel Longobardo-veneto e ne mette in evidenza le lacune: scarsa
affluenza nelle scuole infantile maestri mal retribuiti, insegnamento più astratto
che pratico ed eccessivo mnemonismo. Proprio questi aspetti negativi dell’istruzione
scolastica spingono Cattaneo a schematizzare una concezione pedagogica con dei
punti fondamentali:
- La scuola ha un valore sociale e civile, nel senso che tutte le scuole devono preparare l’adolescenza a difendere la patria.
- L’istruzione di base e quindi gli asili e le scuole elementari devono essere sovvenzionati sia dai comuni che dallo stato in modo tale che gli insegnamenti abbiano una retribuzione meno umiliante e non siano costretti a svolgere anche altre attività.
- È importante diffondere l’istruzione tecnico professionale e quindi istituire scuole professionali per meno abbienti in alternative al ginnasio e al liceo.
- Si propone quindi un nuovo metodo didattico che parte dal noto all'ignoto, dalle cose ovvie a quelle difficili al fine di graduare l’insegnamento sulla base dell’età dell’alunno e per consentire un migliore apprendimento della materia. Inoltre l’attività dovrà essere impostata su orari più brevi e su una migliore preparazione degli insegnanti.
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