L’educazione ebraica

La religiosità degli Ebrei produce un sistema educativo originale, gli Ebrei a causa della loro tradizione di pastorizie nomade e delle vicende storiche entrano in contatto con numerosissimi popoli dell’aria mediterranea. Nel 70 a. C. si dividono e si disperdono a oriente e occidente e vengono privati di una propria patria, finché non viene fondato lo stato di Israele. Quello che consente alla cultura ebraica di mantenere una propria identità e il proprio carattere religioso che si fonte sul rapporto con un unico Dio ed un unico testo sacro cioè la Bibbia, gli Ebrei chiamavano i primi cinque libri dell’antico testamento Torah che significa insegnamento, la concezione educativa ebraica è quella che si pratica durante il corso della vita tenendo conto dell’insegnamento di Dio all’uomo attraverso la predicazione dei principi contenuti nella Torah.

Gli Ebrei sono stati in grado di realizzare una cultura capace di risolvere problemi nuovi e realizzando una scuola organizzata sconosciuta alle precedenti civiltà ed hanno dato importanza alle famiglie e alle scuole, entrambe aventi come fine ultimo la religiosità senza certamente ridurre l’attività di formazione alla sola educazione religiose. Nella formazione predicata degli Ebrei veniva attribuito un ruolo fondamentale alle famiglie la quale dava la preparazione di base per l’insegnamento nella società; il processo formativo ebraico presupponeva la conoscenza dello scrittore almeno da parte del capo famiglia e quindi al principale responsabile del compito educativo era il padre e i metodi pedagogici praticata in quel periodo erano sostanzialmente severi.

Le classi culturali erano tre:
  • Profeti
  • Sacerdoti
  • Sapienti

I profeti sono i primi educatori pubblici del popolo ebraico e sono chiamati direttamente da Dio o comprimere la sua volontà con una predicazione che si basa sul richiamo ai valori morali, i sacerdoti sono i custodi della Torah ed importantissimo il loro insegnamento nel tempio ai fedeli e ai pellegrini, e ad assisterli in questo compito ci sono gli scribi, i sapienti invece sono meno interessati alla predicazione e devono essere considerati i primi maestri all’interno dell’organizzazione scolastica. Un tratto caratterizzante, la storia di Israele è la prevalenza dell’istruzione di base, mentre qualche e forma d’istruzione superiore viene fornita a domicilio dagli scribi.

Con l’inizio del periodo talmudico che coincide con la distruzione del tempio di Gerusalemme da parte dei Romani (70 d. C.) si intensificò l’istruzione pubblica, considerata necessaria per mantenere vivo lo spirito della Torah. Nell’epoca talmudico viene attribuito un ruolo nuovo alle scuole e gli edifici scolastici vengono poste nelle zone periferiche, lontano dalla confusione, per consentire la riflessione sui testi. La dittatura è il metodo utilizzati sono abbastanza rigorosi: un maestro non può avere più di 25 alunni e deve adottare una didattica chiara, deve essere attento alle psicologie degli alunni, poiché il compito da maestro non è solo quello di istruire ma soprattutto quello di educare e di fare partecipare attivamente e in modo critico gli allievi. La preparazione del maestro avviene presso l’Accademia Rabbinica dove egli studia fino all’età di 40 anni, l’Accademia Rabbinica e anche il luogo dove viene esaminata e discussa la Torah e vengono ampliate le conoscenze della storia, della matematica, dell’astronomia e della medicina.       

 

Egitto e Mesopotamia: l’educazione del sacerdote e dello scriba

Nella società egizia e in quella babilonese che si sviluppa in Mesopotamia, la cultura e il potere politico appartengono ai sacerdoti che non solo conoscono l’astronomia la matematica e la medicina, ma amministrano il regno e custodiscono la scrittura che considerano una scienza sacra; la prima scuola è rappresentata dal tempio. Con l’evoluzione della società egizia aumentano le necessità tecnico amministrativo e nasce una nuova classe funzione e burocrati che si chiamano scribi, che vengono istruiti dai sacerdoti e successivamente da insegnanti laici. Gli obbiettivi educativi in questo periodo riguardano l’istruzione alla lettere alla scrittura e al calcolo. Per quanto riguarda il luogo dove gli scribi venivano istruiti dobbiamo ricordare che la prima scuola di cui abbiamo testimonianza e quella della città Mari che risale circa nel  IV millennio a.C. in essa c’erano i banchi di pietra disposti a file, bacinelle per mantenere umide le tavolette di argilla che venivano utilizzate per la scrittura, conchiglie usate per i calcoli.

Le scuole primarie di cui abbiamo conoscenza erano chiamate “Case del libro” in Egitto e “Case delle tavolette” in Mesopotamia. Per quanto riguarda il metodo pedagogico usate in queste scuole dobbiamo dire che si copiavano sull’argilla brani preparate dal maestro e secondo un sistema graduale, questi brani diventavano sempre più lunghi e complessi. In queste scuole si dava importanza ai calcoli e allo studio della geometria che sarebbero servite allo scriba per risolvere questioni pratiche e amministrative come la misurazione dei terreni e la contabilità commerciale. Sappiamo da diversi fonti che per l’apprendimento era previsto l’uso di castighi e punizioni corporali per ottenere maggiore impegno. In questo modo certamente non si lasciava spazio alla creatività del bambino e al suo attivismo, come invece oggi si sforza di fare la scuola contemporanea.    

L’estremo oriente: India e Cina

Quello che caratterizza l’India è un organizzazione basata su un sistema di caste chiuse, che da origine ad una società inabile. La fonte primaria dei valori è costituita dalla letteratura dei Veda, che sono dei testi sacri ricchi di riflessioni ed esperienze utili per la vita, intanto dal VI secolo a.C. in poi si diffonde la predicazione di Buddha, il quale fa riferimento al concetto di autoeducazione interiore che si fonte su un profondo significato morale.
Invece in Cina è presente una vera è propria attività scolastica, formate da un percorso rigoroso con riflessioni educative. In questa società si pratica il Tao che è una vera e propria religione che predica il ritorno allo stato di natura. Occorre ricordare che la Cina di questo periodo è dilaniata da guerre e dispute filosofiche e i filosofi cinesi discutono sul ruolo da attribuire all’uomo nello stato e sul raccolto tra l’educazione e le leggi. Sostanzialmente si sviluppano tre posizioni:
  • Legisti
  • Confuciani
  • Taoiste
Secondo i legisti non c’è rimedio alla malvagità umana ed è necessario uno stato forte che riesca a dominare questa malvagità, i confuciani sostengono che l’educazione può migliorare l’uomo e renderlo buono, infine secondo i taoiste l’uomo è quello che è, la cultura non può migliorarlo ma solo corromperlo. Confucio sostiene che sia necessario uno stato educatore che fondi sugli esempi morali dei governanti. 

Stile: consigli per la corporatura

Dipende dalla struttura ossea più o meno forte. Si può anche essere molto magri ma di struttura ossea robusta e viceversa: è un dato che può cambiare molto l’immagine complessava. La struttura ossea, naturalmente, è una caratteristica non modificabile del corpo: gli indizi rivelatori sono i polsi e le caviglie.


CORPORATURA FORTE
Polsi e caviglie non sono proprio fini: qualche accorgimento è utile. Scegliere con cura la forma delle scarpe per slanciare il collo del piede; non rinunciare ai pantaloni alla caviglia, ma indossateli con stivaletti. Nei pantaloni classici preferite orli diagonali che slanciano la figura. Sempre bene le calze scure.

CORPORATURA SOTTILE
Se caviglie  e polsi sono slanciati, il segreto è sottolinearli. Se avete delle belle gambe e fisico ben proporzionato scegliete senza paura lo stile Chanel. Concedetevi scarpe piatte o décolleté con tacco a spillo. Non dimenticate i guanti: sembrano fatti proprio per voi.

Stile: consigli per l’altezza

Non si tratta solo di centimetri, ciò che conta è la proporzione: busto e gambe, gambe e busto, che rapporto c’è? E poi i chili possono cambiare tutto: l’ago della bilancia si muove per i chili in più e in meno. Ma anche per l’altezza è solo questione di stile: a ciascuno il suo.

ALTA E MAGRA
Stile fasciante, lunghezze mini per un’immagine molto femminile. Funzionalità e comodità invece, vanno in casual: per dare valore a un fisico giovanile e atletico. Belli anche lo stile maschile e quello dandy se portati con ironia.

ALTA E ROBUSTA
Lo stile crociera, i vestiti svolazzanti e scollati al punto giusto, qualche romanticheria: ma il tutto portato, per contrasto, con accessori asciutti e maschili per sdrammatizzare.

PICCOLA E SNELLA
I pantaloni a sigaretta, le mini appena sopra il ginocchio gli accessori vistosi e le giacchine avvitate sembrano fatte per voi. Per un’immagine più dolce, gli abitini e le gonne arricciate dello stile romantico. Sempre però sottolineando la vita.

PICCOLA E CICCIOTTELLA
Femminile ma senza fronzoli, morbida con grande oculatezza. Oppure personalizzate lo stile con un occhio all’oriente e a tutto ciò che fa etnico.


Stile: consigli per il seno

Il seno tanto o poco che sia, non è questo il problema. In ogni caso usate reggiseni scelti con attenzione: un buon reggiseno è sempre un ottimo investimento e vi può cambiare la linea. Poi scegliete lo stile che meglio interpreta il vostro seno, efebico e prosperoso, e la vostra personalità.

SENO PROSPEROSO
Stile vamp, se ve la sentite. Casual e morbide abbondanze se preferite non sottolineare. Ma non dimenticate che un bel seno riempie a meraviglia le giacche avvitate e i corpini ben costruiti. Un’unica avvertenza: la modellatura del capo deve essere perfetta, le pinces realizzate con grande maestria.

SENO EFEBICO
Stile maschile ma spiritoso. Leggere t-shirt, trasparenze totali, incuranti di quel che c’è o non c’è. Stile atletico per i momenti casual. Etnico o couture con giochi di sovrapposizioni, fasce, torcono, gilet. Stretch e tessuti goffrati vi stanno alla perfezione.


Silhouette: qual è il tuo stile ?

Come individuare il proprio tipo e costruirsi uno stile su misura.
Guardarsi allo specchio, non è facile avere dallo specchio risposte sicure. Per trasformarlo in un fedele consigliere bisogna imparare a vedersi: con freddezza di sguardo, educato buon gusto e, a volte, un pizzico di arroganza. Perché sapersi vestire non significa essere alla moda a tutti i costi. Certo è stimolante conoscere le proposte di sarti e stilisti e le ultime tendenze, ma con un obbiettivo chiaro in testa: mettete insieme un guardaroba adeguato a ogni nostra occasione  e valorizzarci al massimo. Il primo passo verso l’eleganza, intesa come “effetto piacevole e ordinato nel vestire”, è la conoscenza della propria struttura fisica. Un corpo non è solo magro o grosso: è fatto soprattutto di proporzioni e di colori. Impariamo a conoscerli.

Attaccate un grande foglio di carta alla parete e appoggiatevi contro. Chiedete a un’amica di disegnare la vostra silhouette seguendo il profilo del corpo. Segnate il punto vita. Allontanatevi e guardatevi.

Silhouette a confronto:  A V X H



Silhouette a forma di A

A  Il corpo è dominato dalla parte inferiore, che appare più piena e solida della superiore. i chili in più si accumulano su fianchi e cosce. Il busto è contenuto le spalle strette, a volte cadenti. Nell’abbigliamento bisogna tenere d’occhio soprattutto le spalle: accentuandole (ma senza esagerare con le imbottiture) si riequilibra e slancia la figura e anche i fianchi appaiono più stetti.

  • PETTO: di misura inferiore al giro del bacino
  • VITA: stretta e ben pronunciata
  • FIANCHI: larghi, con sedere importante e prosperoso

MINIMIZZATE
  • Le rotondità del bacino. Scegliete vestibilità morbide e scivolate ma lineari, o lunghezza altre il bacino.
  • L’ampiezza dei fianchi con volumi contenuti evitando i tagli a questa altezza.
  • Le gambe. Se non sono snelle evitate i tacchi alti e preferite pantaloni morbidi.


VALORIZZATE
  • Le spalle. Preferite capi strutturali con spalle moderatamente imbottite.
  • Il seno con capi aderenti sul petto, ma poi lasciati andare in morbide pieghe. La linea a trapezio è ideale.
  
 „„„„„„„„☸„„„„„„„„

Silhouette a forma di V

V Il corpo è dominato dalla parte superiore. Rientrano in questa categoria le donne con seno abbondante, ma anche le figure atletiche, snelle con spalle larghe e muscoli pronunciati nella parte superiore del corpo. La vita è sottile, come il bacino. Nell’abbigliamento l’attenzione va a quest’ultimo che deve essere riempito, riequilibrandolo all’ampiezza del seno. Le spalle atletiche vanno invece ammorbidite, valorizzandole.

  • PETTO: importante, per la larghezza del seno o delle spalle
  • VITA: stretta
  • FIANCHI: sottili, di misura inferiore alla circonferenza del busto.

MINIMIZZARE
  • L’abbondanza del seno con capi morbidi e spalline imbottite per equilibrare le spalle al petto.
  • L’ampiezza delle spalle con maniche raglan o chimono.

VALORIZZATE
  • Il bacino e i fianchi con capi aderenti, o molto lavorati.
  • Le gambe giocando con la lunghezza degli orli.
  • Il punto vita, ma non esagerate con cinture troppo alte. Bene i tagli sotto il seno, ma solo per i capi più morbidi.
  • Il décolleté: scegliete scollature femminili ma non troppo profonde.

„„„„„„„„☸„„„„„„„„

Silhouette a forma di X

X La figura è armoniosa con spalle e fianchi di larghezza simile. La vita è stretta. Nelle donne dalla figura piena le rotondità si distribuiscono su tutto il corpo. Le gambe sono snelle, oppure rotonde ma tornite. Nel vestire basta non alterare le forme naturali del corpo che sono ben proporzionate.

  • PETTO: equilibrato al bacino
  • VITA: stretta e ben segnata
  • FIANCHI: di circonferenza simile a quella del busto

SOTTOLINEATE
  • Il seno con capi aderenti e abbondante nei décolleté, anche provocanti.
  • Il bacino con capi dalle pinces ben sagomate, pieghe cucite e baschine in forma.
  • La vita con cinture alte e basse e linee avvitate.

EVITATE
  • Le linee a sacco.
  • I volumi ingombranti, come le pieghe profonde e non cucite o le spalline esageratamente imbottite.
  • I capi che si appoggiano sul bacino.
  • Le vestibilità esagerate.

„„„„„„„„☸„„„„„„„„

Silhouette a forma di H

H La caratteristica principale sta nella silhouette che risulta diritta, squadrata. La vita poco segata tende ad appesantire la figura che pure è equilibrata nella larghezza di fianchi e spalle. Queste sono le figure che ingrassano sempre nella parte centrale del corpo, vita e addome. Nell‘abbigliamento è indispensabile cercare capi ben costruiti che valorizzino, sottolineando, seno fianchi ma scivolino sulla vita.

  • PETTO: ha la stessa circonferenza (o quasi) del bacino
  • VITA: poco segnata
  • FIANCHI: larghi quanto il petto

SOTTOLINEATE
  • Le gambe. Se sono belle possono dare molto lancio. Scegliere lunghezze e modelli che focalizzano lì l’attenzione.
  • Il seno. La cosa essenziale è personalizzare: scegliete, a seconda dei casi, scollature, aderenze e trasparenze.
  • Le spalle. Se sono diritte giocate con spalle all’americana e capi moderatamente strutturati.

EVITATE
  • I modelli tagliati in vita: fermatevi sotto il seno o il bacino.
  • Le cinte alte.
  • Le linee a sacco.

„„„„„„„„☸„„„„„„„„


I colori che si adattano meglio alla donna



Imparate a scegliere i colori con il gioco delle stagioni.
Una teoria conduce alle quattro stagioni per scoprire i vostri colori ideali. 
Se comprate una gonna e scoprite che nel cassetto non avete neppure un golf da abbinare e se la scelta di un fard o di un rossetto vi manda in crisi, forse dovete ancora scoprire quali sono i “vostri” colori: quelli, cioè, che mettono in risalto gli elementi vincenti del vostro aspetto fisico e ne minimizzano i difetti.

Una studiosa americana di arte e di moda, ha messo a punto a questo scopo una teoria che permette a ogni donna di costruirsi un guardaroba funzionale, composti di elementi perfettamente coordinabili.  Rientriamo tutte in quattro diversi gruppi cromatici, disegnati con i nomi delle stagioni: Primavera, Estate, Autunno, Inverno. Esaminate attentamente il colore della vostra carnagione, degli occhi e dei capelli, alla luce naturale, senza trucco e senza abbronzatura. E quando avrete stabilito a quale categoria appartenete, cominciate a giocare.

                                                     Qual è la stagione che fa per voi ?


                         „„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„,,,,,,,,

PRIMAVERA
Guardatevi attentamente allo specchio: se siete “primavera” la vostra carnagione risulterà chiara, con sottotoni caldi e dorati; alla luce naturale non appariranno sfumature azzurrognole, tipiche piuttosto dei gruppi “estate” e “inverno”, ma una luce del tutto particolare, che tende decisamente all’avorio. La classica primavera ha i capelli biondi, castano chiaro o anche rossi (in tonalità più chiare e delicate rispetto al tipo autunno) e occhi azzurri, verdi o marrone dorato. Spesso ha il viso cosparso di efelidi; e se si espone al sole senza protezione tende a scottarsi. Si ispira ai toni sfumati dei fiori, al loro tenue profumo, alle delicate fantasie degli abiti dei bambini. Una primavera piena di fascino e di eleganza era Lady Diana: saggiamente, per il suo celebre abito da sposa scelse un pesante tessuto color avorio e non bianco “puro” che non avrebbe valorizzato in pieno la sua invidiabile carnagione da rosa inglese. Un dato interessante: le donne primavera sopportano con grazia il trascorrere del tempo e si mantengono giovanili molto a lungo.





I COLORI BASE
Sono il crema, l’avorio, il beige caldo e rosato, il marrone dorato chiaro, l’oro chiaro, il tortora rosato. Sarete perfette anche in color acqua, turchese, blu pervinca, viola non troppo intenso; oppure in pesca, albicocca, salmone, arancio chiaro, cammello e nei verdi chiari e brillanti. Potete ravvivare i vostri abiti dai colori delicati con accessori in tonalità più vive, che, se usate da sole, rischierebbero di sopraffare i vostri toni tenui: per esempio un bel foulard verde brillante, una pochette in un deciso color oro, un braccialetto corallo carico, un paio di ballerine e una cintura arancio vivo.

DA EVITARE
Tutti i toni freddi e a base di blu, nero, il bianco puro, il grigio (a meno che non viri decisamente al beige), le tonalità in genere troppo cupe o spente.

IL TRUCCO
Sarà nei tono del pesca e del corallo; evitate i rosa baby con punte blu troppo accentuate,  rosa shocking o fucsia e tutta la gamma dei ruggine e dei marrone, indicati alle più sportive autunno.


                         „„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„,,,,,,,,


ESTATE
Questa famiglia di colori evoca luce limpida, brezza salina, tramonti rosati e gite in barca a vela. Sono tipiche “estate” certe bellezze californiane sane e sportive, come Farrah Fawcett. La donna estate si abbronza con facilità, è molto sofisticata e ama gli accostamenti cromatici un po’ audaci. Guardatevi allo specchio senza trucco e controllate se siete estate la vostra carnagione è chiara e decisamente rosata, con “punte” azzurrognole? Avete capelli biondi, castano chiaro, cenere scuro? Avete occhi azzurri, verde o nocciola? Se vi rimane qualche dubito, confrontate l’effetto dei colori sulla vostra carnagione, accostando al viso prima un capo sul beige e poi qualcosa di rosa o di blu. Se apparite più fresca e rilassata nel primo caso, siete primavera, altrimenti un’estate. Se vi rimane qualche incertezza, chiedete a chi vi sta intorno. Quando un vestito fa dire a tutti: “come ti sta bene”, dieci volte su dieci è in uno dei “vostri” colori.


I COLORI BASE
Siete divinamente in rosa (in particolare nelle tonalità cariche che contengono una decisa percentuale di blu), in azzurro intenso, in fucsia, in blu marine; ma vi si addicono anche certi pastelli: l’aviazione, il beige rosato, il lavanda, il mauve. I vostri rossi sono il rosso blu e il colore intenso dell’anguria e il bordeaux . E tentate pure quelli accostamenti sofisticati che vi piacciono tanto: per una sera elegante al mare pantaloni di lino color cacao e casacca di seta cruda verde pastello o giallo limone; oppure, per i mesi freddi in città, gonna di vigogna antracite (non nera: il nero lasciatelo pure alle inverno o, al massimo, usatelo per borse e accessori) e pullover pervinca o fucsia.

DA EVITARE
Non sprecatevi con gli arancio, le sfumature dei bruciati, il giallo che tende al beige e, nella gamma dei blu, il blu Cina. Attenzione anche al bianco che non deve essere né quello puro né sporcato di giallo.

IL TRUCCO
Sarà nei toni del rosa, adattissimo a darti un’aria sana, perfetto sull’abbronzatura. Evitate però i pesca e i salmone e scegliete senz’altro le sfumature shocking: nessuno le porta meglio di voi.


                          „„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„,,,,,,,,

AUTUNNO
Una casa di campagna, il fuoco nel camino, il colore intenso del fogliame di ottobre: la donna “autunno” fa venire in mente tutto questo. Sportiva, informale, energica e spiritosa, veste spesso in pantaloni, ama le giacche di tweed, i pesanti maglioni jacquard, gli accessori di cuoio grasso, i kilt scozzesi. L’esempio più significativo di questo tipo di donna è Katharine Hepburn: capelli rossi raccolti a crocchia, efelidi, sorriso sulle labbra e grinta nell’affrontare la vita. Ma, per capire che cosa vuol dire autunno, pensate anche a un tipo più piccante come Shirley MacLaine. O a uno più freddo e sereno: Vanessa Redgrave, per esempio. Passiamo all’esame della carnagione. La donna autunno ha una pelle ricca di sottotoni avorio, pesca e beige caldo ma i colori dei suoi capelli e dei suoi occhi sono più intensi rispetto alla dominante chiara e delicata del tipo primavera. Può essere castana dorata, ramata o decisamente rossa; i suoi occhi sono castani, verdi o turchesi. Al sole si scotta molto facilmente, e nella quasi totalità dei casi si riempie di lentiggini, almeno nella parte centrale del naso  e sui zigomi, con effetto molto piacevole e sbarazzino.



I COLORI BASE
Voi autunno indossate a meraviglia tutta la gamma del marrone: mogano, cioccolato, castagna, rame, bronzo, cammello. E “sposate” alla perfezione anche colori decisamente difficili e proibiti alle altre stagioni: il verde oliva, il verde bottiglia, il giallo zucca, il senape, il giallo oro forte; altre ai rossi decisamente aranciati: il pomodoro, il vermiglione, l’aragosta. Attenzione, però: se siete un autunno di toni piuttosto tenui, potreste soffocare sotto un arancio troppo violento o un senape troppo ricco: scegliete allora sfumature più tenui e neutre e usate queste tonalità forti per gli accessori: foulard, cinture, scarpe, o un fermacapelli di ciniglia se, come molte autunno, portate i capelli lunghi e raccolti in una coda di cavallo.

DA EVITARE
Di preferenza scartate il bianco puro, il nero, il blu marine, il viola, i rosa che non contengono molto giallo o avorio, il bordeaux.

IL TRUCCO
Abituatevi a truccarvi quando indossate qualcosa di beige, vicino al viso, per esempio un pullover: andranno benissimo un rossetto nei toni dell’arancio o del terracotta e un fard pesca scuro o ruggine.



„„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„,,,,,,,,

INVERNO
Siete il gruppo cromatico più numeroso e le parole che vi definiscono meglio sono: drammaticità, contrasti, colori forti e puri. È una tipica inverno era Liz Taylor, con la sua pelle trasparente, i suoi capelli neri, elegantemente striati d’argento e i suoi leggendari occhi violetti. È inverno Audrey Hepburn, e ben lo sapeva Givenchy quando, per Colazione da Tiffany, Cenerentola a Parigi e Sciarada, le disegnò una quantità di tailleur e rubini rosa puri e rosso intensi, e grandi capelli neri. È un inverno anche la Biancaneve di Walt Disney: con la sua carnagione candida, i capelli corvini e la bocca color ciliegia, riassume in maniera efficacie le caratteristiche di questa stagione. E adesso, esame allo specchio: siete inverno se avete una carnagione chiara, con decisi sottotoni bluastri oppure ebano, oliva, beige, porcellana; se i vostri capelli sono neri, oppure castano scuri senza riflessi ramati, o anche grigio argento o decisamente bianchi (le inverno possono incanutire molto precocemente, e questo conferisce loro una grande eleganza); se i vostri occhi, infine, sono neri, castani o anche blu intenso, e con un deciso contrasto tra la parte bianca e l’iride colorata.



I COLORI BASE
La carnagione trasparente delle inverno è esaltata dai colori intensi, non sfumati: il bianco puro, il nero, il blu marine, il blu cina, il turchese, il verde smeraldo, il grigio antracite, il viola ametista, il rosa medio o carico, il rosso puro o con un po’ di blu: come avrete capito, tutto tonalità fredde. E se vi venisse voglia di un bel colore pastello? Piuttosto che farlo impallidire a contatto con la vostra energia personalità cromatica, scegliete un tono perlato: bianco puro con una piccola quantità di colore. E allora potrete spaziare nei lilla, nei verdi, nei gialli, nel vostro prediletto rosa.

DA EVITARE
Attente ai gialli (tranne un giallo limone chiaro, piuttosto acido), al marrone e agli arancio: cioè alle tonalità calde, da lasciare alle donne di autunno e primavera.

IL TRUCCO
Siete le sole a potervi permettere toni drammatici: un rossetto scarlatto, una cipria molto chiara, un fard rosa acceso, un tocco di eyeliner nero. Potete osare molto, ma ricordate che lo specchio deve essere il vostro giudice più severo e imparziale.


                         ,„„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„„„„„„☸„„„„,,,,,,,,,





Vincenzo Lancini Discografia



Italo Disco

DUST MAN - King Of The Ghetto - 1983
SCOTCH - Penguins' Invasion Instrumental - 1983
SCOTCH - Penguins' Invasion Instrumental Promo - 1983
SCOTCH - Penguins' Invasion Vocal - 1983
MARTINELLI - Voice - 1983
CAT GANG - Locomotive Breath - 1983
SPLASHDANCE - Maniac Alive - 1983
THE BLACK ANGEL - Change An Angel - 1983
SCOTCH - Delirio Mind / Man In The Man - 1984
SCOTCH - Disco Band - 1984
SCOTCH - Disco Band Remix - 1984
SCOTCH - Disco Band Picture Disc  - 1984
DUST MAN - King Of The Ghetto (re-edit) - 1984
IMPLANTATION - Choose Your Lover - 1984
VINCE - Across The Land - 1984
FRANCIS LOWE - Back To Zero - 1984
SCOTCH - Take Me Up / Man In The Man - 1985
SCOTCH - Delerio Mind / Take Me Up - 1985
SCOTCH - Loving Is Easy (re-edit) - 1985
SCOTCH - Evolution Lp - 1985
SCOTCH - Delirio Mind / Loving Is Easy - 1985
SCOTCH - Mirage - 1986
SCOTCH - Money Runner - 1987
SCOTCH - Pictures - 1987
SCOTCH - Man To Man  - 1987
SCOTCH - Pictures Of Old Days Lp - 1987
BOSA TRIDA - Love Is Blind - 1992
BOSA TRIDA - Take Me Up - 1992
THE MEDICINE FACTORY – Enjoy - 1993
BOSA TRIDA - Before Your Love - 1993
VINCE LANCINI & BOSA TRIDA - Toujours L'amour - 1993
ORLANDO - Wasting Water - 1994
VINCE LANCINI - It's Only Your Love - 1994
VINCE LANCINI - Get Out - 1994
VINCE LANCINI - Storm In The Night - 1995

 Ascolta la playlist di alcuni pezzi in questo elenco.



Il nome Geova in Suspiria di Dario Argento




Il nome di Dio, compare in molti film, in questi fotogrammi riportati del film Suspiria di Dario Argento, nella scena finale; è sorprendente in quanto in un horror riporta il nome di Dio "Jehovah”  inciso in caratteri dorati nel corridoio che conduce alla stanza segreta, appare affianco anche il nome di un demone “Nebiros”. Quale potrebbe essere il suo significato? Una lotta tra il bene e il male? Una rivelazione dal significato nascosto?

La scena è a 1:31:48